mercoledì 13 maggio 2020

La Notte del Destino

Miniatura raffigurante la rivelazione
Uno dei momenti più significativi e importanti del calendario musulmano è la Notte del Destino (in arabo لَيْلَةُ الْقَدْرِ, Laylat al-Qadr). Secondo la tradizione religiosa sunnita proprio in questa notte il profeta Maometto ha ricevuto la rivelazione del Corano dall’Arcangelo Gabriele. Vediamo cosa ci dice in merito il Libro Sacro musulmano alla Sūra 97, che si compone di soli 5 versetti:


1) “…Invero lo abbiamo fatto scendere nella Notte del Destino”.
4) “In essa discendono gli angeli e lo Spirito con il permesso del loro Signore, per (fissare) ogni decreto. 
5) È pace fino al levarsi dell’alba”. 

Piccola osservazione: nel versetto 4 lo Spirito menzionato altri non è che l’Arcangelo Gabriele. Evento centrale della storia dell’Islām, la rivelazione segna la nascita di una nuova religione e di una nuova cultura. Per convenzione la Notte del Destino non ha una data fissa, ma si ritiene che abbia avuto luogo in una delle notti dispari tra le ultime dieci del mese di Ramaḍān, molto probabilmente durante la ventisettesima.

Questo numero non è casuale, ma deriva da uno degli ʾaḥādīth (il corpus di racconti su profeta Maometto) raccolti dall’attento studioso Bukhari (810-870), il quale dedicò anni della sua vita alla selezione dei fatti più attendibili che riguardavano il profeta. Bukhari compose una delle più importanti e autorevoli opere religiose islamiche, l'al-Jāmiʿ al-Ṣaḥīḥ (La Raccolta Corretta), arrivata fino a noi. 

L’ḥadīth che spiega l’essenza della Notte del Destino è stato narrato dalla moglie prediletta di Maometto, ʿĀʾisha. Quest’ultima ha spiegato che durante l’ultima decade del mese di Ramaḍān il profeta era solito passare la notte a pregare in maniera più intensa, con maggiore trasporto. Dunque Laylat al-Qadr doveva aver avuto luogo in una delle ultime notti del mese sacro dell’Islām. 

Nel Corano, poi, troviamo anche un altro riferimento alla Notte del Destino nella Sūra 44 (ad- Dukhān, Il Fumo) ai versetti 2, 3 e 4: 

2) “Per il Libro esplicito.” 
3) “Lo abbiamo fatto scendere in una notte benedetta…” 
4) “durante la quale è stabilito ogni saggio decreto…”

Inoltre alla Sūra II, versetto 185, troviamo un riferimento alla rivelazione nel mese di Ramaḍān: “È nel mese di Ramaḍān che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione”. Da tutti questi versetti e dal racconto tramandato da Bukhari possiamo comprendere meglio il ruolo della Notte del Destino e anche del Ramaḍān nella religione musulmana.

Durante questa serata speciale i musulmani pregano, leggono il Corano, chiedono perdono per i loro peccati. Si tratta di un momento molto sentito di devozione. A tal proposito possiamo ricordare anche il momento stesso della rivelazione, così come riportato dalla tradizione sunnita. Al-Ṭabarī racconta che Maometto si trovava in preghiera sul monte Ḥirāʾ quando gli apparve l’Arcangelo Gabriele. 

Miniatura tratta da Jami' al-Tawarikh di Rashid al-Din (1307)
Naturalmente il profeta si spaventò, pensando di essere diventato pazzo. In un impeto di emozione e terrore tentò di gettarsi dal monte, ma l’angelo lo trattenne, imponendogli di leggere. Maometto cercò di giustificarsi, confessando di essere analfabeta, ma l’angelo non desistette e gli disse: “Leggi! In nome del tuo Signore che ha creato l’uomo da un grumo di sangue. Leggi! Ché il tuo Signore è il Generosissimo, Colui che ha insegnato l’uso del calamo, ha insegnato all’uomo quello che non sapeva”. (Corano, Sūra XCVI, al-‘Alaq, L’Aderenza, versetti 1-5). 

Maometto ritornò a casa sconvolto. Raccontò l’accaduto alla moglie Khadīja, la quale non ebbe mai alcun dubbio sulla veridicità del racconto. Proprio per questo è ancora oggi ricordata come la prima credente dell’Islām. Da quel momento Maometto divenne “rasūl”, ovvero messaggero di Allāh. Finora abbiamo parlato della consuetudine sunnita. Per gli sciiti, però, la Notte del Destino ha anche un altro significato profondo, mistico, ovvero le rivelazioni ispirate da Dio agli imām. 

La parte sciita dell’Islām però, colloca la Notte del Destino nella ventitreesima sera del mese di Ramaḍān e non nella ventisettesima, come hanno stabilito i sunniti. Quest’anno, secondo il calendario islamico, la Notte del Destino verrà celebrata tra il 19 e il 20 maggio prossimi.


Bibliografia 

A cura di Bausani Alessandro, Il Corano, Rizzoli, 1996;

a cura di Piccardo Hamza Roberto, Il Corano, Newton Compton, 2006; 

a cura di Mandel Gabriele, Il Corano, Utet, 2006; 

Muhammad ibn al-Tabari, Vita di Maometto, Rizzoli, 2013;

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