sabato 2 marzo 2013

La Filosofia Islamica

Quando si inizia a parlare di filosofia per quel che concerne il mondo arabo islamico, il primo dubbio che si pone è proprio quello del nome. E’ più corretto parlare di filosofia araba o islamica? Oppure non vi è alcuna differenza rilevante? 

Da una parte, infatti, è vero che non tutti gli arabi sono musulmani e non tutti i credenti di fede islamica hanno una provenienza araba. Di conseguenza, dunque, se si parlasse di “filosofia araba” bisognerebbe includere anche i pensatori arabi, ma non musulmani. 

D’altra parte, però, occorre tenere presente il valore dell’arabo non solo come lingua parlata, ma anche come idioma del Corano. Da qui si sviluppò l’inscindibile legame tra la lingua e la religione. 

Il Profeta stesso era arabo, l’Islam è una religione nata tra gli arabi. Proprio per questo la “filosofia araba” potrebbe essere intesa nel suo senso più profondo, tenendo conto di questa identificazione tra lingua e religione e tra popolo e religione. Insomma, si riuscirebbe a marcare, cosi, l’aspetto “islamico” di questa filosofia. 

Proprio dal Corano, poi, nacquero le scienze islamiche come il diritto, per esempio (fiqh). Non solo: il problema del nome più corretto con cui riferirsi alla filosofia nata all’interno dell’Islam deve anche tenere conto della storia di questa religione e del suo popolo. 

Si può iniziare a parlare di pensiero filosofico vero e proprio solo a partire dal IX sec. quando l’Islam era già una religione ben salda, la cultura arabo-islamica aveva raggiunto il culmine ed il processo di arabizzazione era stato ormai ultimato dagli Omayyadi. 

Dunque la filosofia islamica si sviluppò nel periodo abbaside e si può considerare, in una prima fase, di matrice “araba”, dal momento che tutti gli elementi stranieri vennero da essa assorbiti.

Il momento dell’ascesa e del consolidamento del potere abbaside (750-850), infatti, corrispose al all’avvio del grande lavoro di traduzione delle opere filosofiche greche. 

Il secondo periodo (850-950), invece, vide la prima elaborazione di un pensiero filosofico-scientifico grazie a pensatori del calibro di Al-Kindi o Al-Razi. 

Infine, nel terzo ed ultimo periodo (950-1258), si avviò l’islamizzazione della filosofia araba. Uno dei personaggi di spicco fu Al-Farabi. 

Non si può dimenticare, inoltre, che la filosofia islamica nacque nella fase storica in cui l’autorità era sunnita e che, pur essendo un pensiero originale ed autonomo subì moltissime influenze esterne non solo greche, ma anche persiane, indiane, iraniche e cristiane.

Riguardo all’originalità della filosofia islamica si è dibattuto molto: alcuni la consideravano una semplice rielaborazione di temi greci soprattutto, mentre altri ne videro la ripresa di metodi ed argomenti esterni senza, però, negarne l’autenticità e l’autonomia. 

E’ ovvio il legame tra pensiero e religione islamica e la loro fusione è assolutamente innegabile. Il Corano venne studiato non solo dal punto di vista contenutistico, ma anche da quello linguistico. 

Proprio da qui si poté elaborare la teologia speculativa (kalam) che aiutò i musulmani a dialogare con ebrei e cristiani e a ribattere alle loro tesi religiose. 

Oggi si può ancora parlare di filosofia islamica? Di certo il pensiero filosofico islamico ha subito evoluzioni e trasformazioni al pari di quello occidentale. 

Bisogna, però, tenere conto del fatto che nell’epoca moderna la filosofia islamica non va solo vista come una continuazione di quella più antica, ma deve essere analizzata alla luce degli avvenimenti politici, sociali e culturali che hanno interessato il mondo arabo-islamico, ma anche quello occidentale. 

E’ da questa prospettiva che si possono guardare le nuove soluzioni filosofiche che propugnano un avvicinamento o, al contrario, un allontanamento dall’occidente o una ripresa di valori del passato islamico per dare una nuova interpretazione al presente. 


Bibliografia

Baffioni Carmela, “Storia della Filosofia islamica”, Mondadori, 1991;

Corbin Henry, “Storia della Filosofia islamica. Dalle origini ai giorni nostri”, Adelphi, 1991;

Ulrich Rudolph, “La Filosofia Islamica”, ed. Il Mulino, 2006.

2 commenti:

  1. Sono praticamente digiuna di filosofia islamica - a scuola non si affronta molto. Pare proprio interessante, mi segno i titoli che consigli nella bibliografia!

    RispondiElimina
  2. Grazie :-) I titoli che ho scritto sono davvero interessanti. Ti consiglio di iniziare da quello di Baffioni che è completo e scorrevole :-)

    RispondiElimina