venerdì 7 settembre 2012

La Khamsa: un amuleto tra due culture

La nuove sezione dedicata ai miti e alle leggende islamiche non poteva non aprirsi con un post dedicato alla “Mano di Fatima” o “Khamsa”. 

Questo nome, che in arabo vuol dire “cinque”, indica proprio le dita della mano. La Khamsa è un amuleto comune alla religione islamica e a quella ebraica. In quest’ultima è conosciuta come “Mano di Miriam”. 

Per i musulmani il talismano è simbolo di fede, serietà, pazienza e temperanza. La leggenda narra che Fatima, la figlia del Profeta Muhammad, si fosse ingelosita a causa della decisione del marito, Ali, di prendere una concubina

Vedendo i due insieme Fatima, addolorata, mise la mano nell’acqua bollente senza accorgersene. Solo in seguito si avvide dell’ustione e del dolore, sovrastati dal dispiacere di dover accettare la presenza di un’altra donna accanto a suo marito. 

Ali, infine, resosi conto del grande amore che lo legava a Fatima, decise di rinunciare alla concubina. Per i musulmani “La Mano di Fatima” è un potente amuleto contro il malocchio e le influenze negative in genere. 

Il numero cinque rimanda, inoltre, anche al numero dei Pilastri dell’Islam: la testimonianza di fede (shahada), la preghiera (salat), il pellegrinaggio alla Mecca (hajj), l’elemosina (zakat) ed il digiuno (sawm). La “Mano di Miriam” ebraica, invece, porta il nome della sorella di Aronne e Mosè. Il numero cinque, in questo caso, è associato con il numero dei libri della Torah, il Pentateuco: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. 

La “Mano di Fatima” è un simbolo apotropaico le cui origini sono, ancora oggi, sconosciute in parte. Esistevano simboli di protezione simili in Mesopotamia, ma si possono anche rintracciare nel Buddhismo, attraverso i diversi gesti del Buddha, ognuno con un preciso significato. 

Per gli Sciiti le cinque dita della Khamsa rappresentano i membri della famiglia sacra: Muhammad, Fatima, Ali, Hussein e Hassan. Oggi questo oggetto è per lo più decorativo e utilizzato come monile. Si può indossare sia con la punta rivolta verso l’alto che verso il basso. Secondo alcuni la pietra centrale che caratterizza la Khamsa rappresenta l’occhio di Allah che veglia sui fedeli. 

Secondo altri la forma della mano, che può avere le dita tutte aperte, oppure “due pollici” perfettamente simmetrici ai lati, ricorda la lacrima di sofferenza versata da Fatima a causa della concubina di Ali.

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