domenica 30 settembre 2012

Meknès: il Veleno della Principessa

Nel secondo racconto della serie Meknès ritroviamo la protagonista, Leila, più forte e sicura di sé grazie all’amore del sovrano ma, nello stesso tempo, più fragile: l’harem, infatti, non è mai un luogo sicuro e l’invidia serpeggia tra le rivali della bella giovane, che non attendono altro se non un suo errore per prenderne il posto.

La sicurezza e l’incolumità di Leila vengono messe in discussione quando a palazzo arriva una nuova concubina, Wardah. Non una schiava, bensì una principessa araba disposta a tutto pur di conquistare il cuore di Moulay Ismail e scalare la vetta del potere. 

L’odio tra Leila e Wardah divampa come un incendio. Quest’ultima, però, ha un’arma infallibile: è un’esperta conoscitrice di veleni, che non esita ad usare per uccidere la discendenza del sultano, facendo ricadere la colpa su Leila

La coraggiosa giovane dovrà dimostrare la propria innocenza per scampare ad un’ingiusta condanna a morte. Nella sua lotta, però, non sarà sola: l’affascinante e misterioso eunuco Abdallah le farà scoprire il valore dell’amicizia e, forse, anche l’amore…

Nelle librerie online in formato ebook dal 30 ottobre 2012 

giovedì 27 settembre 2012

Giuha: pillole di saggezza popolare

C’è un personaggio nel mondo arabo la cui origine è antichissima ed in parte avvolta nel mistero. Si chiama Giuha. Forse vi sarà già capitato di sentire questo nome in una delle sue varianti italiane, per esempio il siciliano Giufà o il toscano Giocà

Le sue storie, sapiente intreccio tra saggezza popolare ed umorismo, sono sempre state tramandate oralmente fino ai nostri giorni e questo ha contribuito ad alimentare l’incertezza sulle reali origini di Giuha

La teoria più probabile fissa la “data di nascita” del personaggio nel IX secolo, ma la diffusione delle sue storie nel bacino del Mediterraneo fu cosi rapida e priva di uniformità che è a tutt’oggi impossibile ricostruirne tutte le tappe in modo completo e definitivo. 

Ogni Paese arabo ha il proprio Giuha, dal Maghreb al Mashreq e talvolta viene alterato persino il nome. Alcune caratteristiche, però, sono costanti: il protagonista di questi racconti è rappresentato sempre allo stesso modo (non giovanissimo, con baffi e nasone e tipiche babbucce ai piedi), incoerente, all’apparenza astuto ma, di fatto, ingenuo e piuttosto sfortunato. 

Persino il significato del nome Giuha è simbolico: vuol dire, infatti, “deviare dalla retta via”, cioè avere un comportamento che non ha una logica di fondo né razionalità o coerenza. 

Ogni storia o barzelletta riflette la quotidianità, ha una morale e vuole insegnare qualcosa sul mondo. Gli stessi personaggi sono tipi di un’umanità complessa e variegata, emblema di pregi e difetti che da sempre caratterizzano l’essenza di ogni essere umano. 

Negli aneddoti di Giuha c’è anche un “animale ricorrente”: l’asino, che rappresenta un mezzo di trasporto oppure un oggetto di scambio. 

In Sicilia il personaggio venne ripreso da Giuseppe Pitrè (1841-1916), il celebre studioso di tradizioni siciliane, che ne raccolse in modo sistematico le storie diffuse per tutta l’isola.

Il favolista siciliano Venerando Gangi (1748-1816) gli dedicò un suo racconto, adattato in italiano nel 1845. Proprio a questo adattamento si fa risalire la prima storia scritta di Giuha. 

Negli ultimi anni, però, si sta cercando di fissare per iscritto questa saggezza popolare, raccogliendo tutti gli aneddoti esistenti sul simpatico, sciocco, furbo, ingenuo, divertente Giuha, caricatura dell’intera umanità. 

Presto un post con le storie di Giuha con testo arabo a fronte ed ulteriori approfondimenti sul personaggio in Italia e nel mondo arabo

Bibliografia e fonti 


http://it.wikisource.org/wiki/Una_storia_di_Giuf%C3%A0 Una Storia di Giuha di Venerando Gangi, tradotta da Agostino Longo (1845) 

Kamal Attia Atta, La camicia di Giuha, edizioni EMI, 1997

Francesca M. Corrao Giufà , il furbo, lo sciocco, il saggio, Milano, Mondadori,1991 

L'immagine è tratta dal sito http:///www.arab.it

domenica 23 settembre 2012

La Moglie del Sultano

Questo post è il primo degli approfondimenti sui racconti della serie "Meknès" che vi avevo promesso. Per farvi entrare meglio nell’atmosfera dei racconti è giusto che vi dica qualcosa in più sulle trame.

Il primo racconto, “La Moglie del Sultano”, è ambientato a Meknès (Marocco) nel 1679. Leila, unica figlia del medico di corte del sultano Moulay Ismail, viene educata per entrare a far parte dell’harem reale

L’idea di farla diventare una jariyah, cioè una concubina è frutto non solo della grande bellezza di Leila, ma anche della smisurata ambizione dei genitori che sperano, in tal modo, di acquisire prestigio e privilegi a corte

L’aspirazione più grande della giovane, inculcatale dalla famiglia, è quella di divenire sposa e favorita del potente sultano. Le attenzioni del sovrano sono considerate un onore accessibile solo alle donne più belle, astute ed intelligenti. Leila viene affidata all’anziana Umm Zayid, che si occupa di selezionare ed educare le giovani destinate all’harem

Una volta entrata a palazzo la giovane dovrà usare tutto il fascino ed il talento che possiede per farsi notare dal sovrano, sopravvivere in un ambiente ostile e conquistare una posizione solida. 

In questo piano apparentemente perfetto di ascesa al potere c’è solo un’incognita che nemmeno tutto il sapere del mondo può risolvere: riuscire a dare al sultano un figlio maschio nel più breve tempo possibile.

venerdì 21 settembre 2012

Il conflitto arabo-israeliano: comprendere la Storia



Sulla guerra israelo-palestinese, diventata poi arabo-israeliana, è stato scritto e detto moltissimo. Romanzi, saggi, racconti, documentari, film, poesie… Ancora oggi si discute sulla pace, sulle politiche palestinesi, israeliane e americane in atto, sugli errori fatti e sul modo per rimediare.
La questione di interesse internazionale deve essere vista, data la complessità, da molteplici angolazioni.
In questo post vorrei proporvi alcuni volumi per approfondire un tema che non può finire nel dimenticatoio e rappresenta uno dei tasselli fondamentali della politica estera americana (e non solo). Il conflitto arabo-israeliano è un argomento da non sottovalutare, in quanto legato a filo doppio con gli sviluppi della politica internazionale dal Novecento fino ad oggi.
L’elenco che vi presento non vuole (e non potrebbe) essere esaustivo, ma rappresenta uno spunto da cui iniziare per comprendere meglio una parte di Storia che riguarda anche noi europei.
Il primo libro che vi propongo è “Il Conflitto Israelo-Palestinese. Cent’anni di Guerra” di James L. Gelvin, ed. Einaudi (2007). Questo saggio è completo, scritto in modo scorrevole e ricco di fatti storici sull’esodo degli Ebrei verso la Palestina ed il movimento sionista. Troverete esposte con chiarezza tutte le questioni irrisolte, gli incontri diplomatici e le diverse politiche arabe ed israeliane. Completo di cronologia e glossario. Da leggere assolutamente.
Un altro libro da non perdere per esaustività e chiarezza nell’analisi è “Storia del Conflitto Arabo-Israeliano-Palestinese” di Giovanni Codovini, pubblicato da Mondadori (2004). Un volume che analizza nel dettaglio la vicenda fin dalle origini riportando, in appendice, le carte geopolitiche, la cronologia ed i documenti che hanno segnato le tappe della scottante questione. 
“La Guerra per la Palestina. Riscrivere la storia del 1948” a cura di Avi Shlaim e Eugene L. Rogan è una raccolta di saggi che si concentrano sulle cause della guerra e ruotano attorno ai fatti del 1948. Si affrontano temi che vanno dall’esodo palestinese del ’48 alla nascita di Israele fino al ruolo svolto nel conflitto da Paesi di importanza strategica: Giordania, Siria, Egitto ed Iraq. Ed. Il Ponte, 2004.
Esistono, poi, dei validissimi testi in lingua inglese: “Palestine and the Arab-Israeli Conflict. A History with Documents” di Charles D. Smith, ed.Bedfprd/Saint Martin’s, Boston/New York, 2010.
Questo saggio non può mancare nella vostra libreria. E’ complesso, riporta ogni minimo dettaglio politico e storico e comprende cartine, glossario, una selezione di documenti molto interessanti.
La lettura dell’opera di Smith merita particolare attenzione ed impegno, ma l’analisi dei fatti è insuperabile.
Un’altra coinvolgente raccolta di saggi, in inglese, è “The Israel/Palestine Question. A Reader” a cura di Ilan Pappé, ed Routledge, 2007. In questo volume non si parla solo di avvenimenti storici e politica, ma si prendono in considerazione anche la situazione delle donne in Palestina, la questione etnica, gli studi sul tasso di criminalità tra israeliani e palestinesi, ricollegando questi temi alla Storia e alla politica.
Infine vi consiglio un volume scritto dal famoso avvocato e docente di Legge alla Harvard Law School, Alan Dershowitz. Il suo “The Case for Israel” fa discutere e presenta il conflitto da un punto di vista completamente diverso rispetto ad altri libri. Dershowitz parte da alcune domande e, come se si trovasse in un’aula di tribunale, tenta di trovare una risposta, formulando arringhe con tanto di accusa e prove. E’ in lingua inglese e lo trovate in ed.Wiley, 2003. 

Breve Cronologia del conflitto

1882 - Prima Alyah, migrazione di ebrei verso la Palestina
1897 - Il Primo congresso sionista a Basilea. Theodor Herzl annuncia il diritto degli ebrei ad avere una patria
1916 - Accordi segreti di Sykes-Picot: Francia e Gran Bretagna si spartiscono l’area del Medio Oriente 1917 - Dichiarazione Balfour in cui si cita il "focolare nazionale ebraico"
1936 - Rivolta palestinese
1937 - Primo tentativo di suddivisione della Palestina 
1939 - Libro bianco britannico che limita l’immigrazione ebraica in Palestina
1948 - Proclamazione dello Stato di Israele, proclamato il 14 maggio 1948 dal leader David Ben Gurion. 
1956 - Guerra del Sinai
1967 - La guerra dei 6 giorni
1970 - Trasferimento dell’Olp in Libano. “Settembre Nero” 
1973 - La guerra del Kippur 
1979 - La pace tra Egitto e Israele. Presidenti Sadat e Menachem Begin 
1981 - Israele annette il Golan 
1982 - Parte l'operazione Pace in Galilea
1987 - Prima Intifada 
1991 - Conferenza di pace a Madrid 
1992 - Politica della “pace in cambio di territori” 
1993 - Accordi di Oslo 
1995 - Assassinio di Rabin
1996 - Israele sospende le trattative con la Siria dopo una serie di attentati nel Paese 
1996 - Netanyahu succede a Peres e Arafat vince le prime elezioni in Palestina 
1998 - Accordi di Wye Plantation
2000 - Passeggiata di Ariel Sharon, sulla Spianata delle Moschee: scoppia la seconda Intifada
2004 - Muore Yasser Arafat. Oggi il potere è affidato ad Abu Mazen
2006 - Trionfo di Hamas alle elezioni

lunedì 17 settembre 2012

“Meknès” la saga di Lite Editions

Questa settimana appena trascorsa mi ha tenuta lontana dal blog a causa di impegni vari. Il più bello, di cui voglio parlarvi ora, riguarda la pubblicazione dei miei racconti in ebook per la casa editrice Lite Editions. 

La saga, dal titolo “Meknès”, si compone di quattro racconti ambientati proprio nella stupenda città del Marocco, ai tempi del Sultano Moulay Ismail. Sarà in vendita sul sito Lite Editions, collana "Storica" e sui principali bookstores online a partire dal 24 ottobre 2012. 

La storia inizia nel 1679 quando la bella Leila, figlia del medico di corte, intraprende l’addestramento che la porterà a ricoprire il ruolo di favorita del sultano. La giovane dovrà imparare a destreggiarsi tra gli intrighi di corte, la personalità temibile e spietata del sovrano, le invidie e le gelosie dell’universo chiuso ma complesso dell’harem

Leila è una ragazza che vive una vita imposta, ma non avverte il peso della costrizione, almeno all’inizio: i sogni della sua famiglia sono diventati i suoi ed il suo unico obiettivo è diventare moglie e favorita del Principe dei Credenti. Fino a che non scopre l’amore, quello vero, che non si può indurre, ma trascina via ogni certezza… 

Spero che vi piacciano e di leggere anche qui sul blog i vostri commenti. Per il momento vi mostro la cover del primo racconto e vi segnalo la pagina facebook dedicata a Meknès. Ci saranno ulteriori aggiornamenti ed approfondimenti sui personaggi, sulla storia e sui luoghi. Buona lettura! 

 I Titoli di “Meknès”

1) La Moglie del Sultano dal 24/10/2012 

2) Il Veleno della Principessa dal 31/10/2012 

3) L’Eunuco e la Favorita dal 07/11/2012 

4) L’Amore della Regina dal 14/11/2012

martedì 11 settembre 2012

L’indovina di Istanbul di Michael David Lukas

Leggere un libro può cambiare il destino Leggere il destino può cambiare un impero

Un romanzo dalle atmosfere magiche ed evocative. L’Indovina di Istanbul promette una storia ricca di colpi di scena, suspence e mistero. 

Il Libro 

Titolo: L’Indovina di Istanbul 

Autore: Michael David Lukas 

Casa editrice: Longanesi 

Collana: La Gaja Scienza 

Pagine: 350 

Prezzo: 16,60 euro

Data di pubblicazione: 20 settembre 2012 





 Trama 

Eleonora Cohen nasce una notte del 1877 mentre la guerra russo-turca divampa nella pianura danubiana e la cavalleria dello zar irrompe nella città di Costanza. Un’antica profezia, narrata da due levatrici tartare giunte in città proprio quel giorno, prefigura per lei orizzonti carichi di aspettative. E la bambina non le tradisce. Fina da piccola dimostra memoria portentosa, grande abilità nel far di conto ma soprattutto una straordinaria predisposizione per l’apprendimento delle lingue e la lettura. Quando Eleonora si trasferirà a Istanbul, nella ricca dimora di Moncef Barcous Bey, ex governatore di Costanza e socio in affari del padre, le voci sulle doti della piccola bambina prodigio si spargeranno rapidamente, fino a varcare la soglia del palazzo del sultano… 


Lukas è uno specialista del mondo arabo che si cimenta in una storia dall’ambientazione originale e dalla trama avvincente. Sullo sfondo della guerra russo-turca (1877-1878), divampata dalla necessità della Russia di ottenere vitali sbocchi sul Mar Mediterraneo estendendo, contemporaneamente la propria egemonia sull’area balcanica, prende vita una profezia. Eleonora Cohen è il corpo e l’anima di questa antica previsione, una bambina prodigio destinata a fare grandi cose. Cresciuta tra i libri, allevata nella cultura, la giovane ed i suoi molteplici talenti non rimangono celati, ma varcano le soglie dei palazzi più illustri, fino a toccare la vetta: il sultano dell’Impero Ottomano. L’Indovina di Istanbul promette di scalare le classifiche, diventando presto un best seller. L’uscita è ormai prossima; non ci rimane che aspettare e leggere questo romanzo dalla trama intrigante, sperando che ci tenga incollati alle pagine dalla prima all’ultima riga.

Per saperne di più guardate il bellissimo booktrailer, oppure visitate il sito dell’autore. 

Biografia

Michael David Lukas si è specializzato in Lingue e Culture arabe a Tel Aviv e in Tunisia. Si è laureato alla Brown University e ha pubblicato alcuni racconti sul Virginia Quarterly Review, su Slate, National Geographic Traveler e sul Georgia Review. Oggi insegna scrittura creativa. Vive a Oakland, California, e non vorrebbe vivere da nessun’altra parte. I suoi maestri letterari sono José Saramago, Italo Calvino, Günter Grass e Valdimir Nabokov.

venerdì 7 settembre 2012

La Khamsa: un amuleto tra due culture

La nuove sezione dedicata ai miti e alle leggende islamiche non poteva non aprirsi con un post dedicato alla “Mano di Fatima” o “Khamsa”. 

Questo nome, che in arabo vuol dire “cinque”, indica proprio le dita della mano. La Khamsa è un amuleto comune alla religione islamica e a quella ebraica. In quest’ultima è conosciuta come “Mano di Miriam”. 

Per i musulmani il talismano è simbolo di fede, serietà, pazienza e temperanza. La leggenda narra che Fatima, la figlia del Profeta Muhammad, si fosse ingelosita a causa della decisione del marito, Ali, di prendere una concubina

Vedendo i due insieme Fatima, addolorata, mise la mano nell’acqua bollente senza accorgersene. Solo in seguito si avvide dell’ustione e del dolore, sovrastati dal dispiacere di dover accettare la presenza di un’altra donna accanto a suo marito. 

Ali, infine, resosi conto del grande amore che lo legava a Fatima, decise di rinunciare alla concubina. Per i musulmani “La Mano di Fatima” è un potente amuleto contro il malocchio e le influenze negative in genere. 

Il numero cinque rimanda, inoltre, anche al numero dei Pilastri dell’Islam: la testimonianza di fede (shahada), la preghiera (salat), il pellegrinaggio alla Mecca (hajj), l’elemosina (zakat) ed il digiuno (sawm). La “Mano di Miriam” ebraica, invece, porta il nome della sorella di Aronne e Mosè. Il numero cinque, in questo caso, è associato con il numero dei libri della Torah, il Pentateuco: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. 

La “Mano di Fatima” è un simbolo apotropaico le cui origini sono, ancora oggi, sconosciute in parte. Esistevano simboli di protezione simili in Mesopotamia, ma si possono anche rintracciare nel Buddhismo, attraverso i diversi gesti del Buddha, ognuno con un preciso significato. 

Per gli Sciiti le cinque dita della Khamsa rappresentano i membri della famiglia sacra: Muhammad, Fatima, Ali, Hussein e Hassan. Oggi questo oggetto è per lo più decorativo e utilizzato come monile. Si può indossare sia con la punta rivolta verso l’alto che verso il basso. Secondo alcuni la pietra centrale che caratterizza la Khamsa rappresenta l’occhio di Allah che veglia sui fedeli. 

Secondo altri la forma della mano, che può avere le dita tutte aperte, oppure “due pollici” perfettamente simmetrici ai lati, ricorda la lacrima di sofferenza versata da Fatima a causa della concubina di Ali.

martedì 4 settembre 2012

Ella Zahlan: l’arte della moda

Chi ha detto che la moda è solo frivolezza e bei vestiti che la maggior parte del genere umano non può permettersi? 

Disegnare abiti può essere un modo per fare arte, dar vita ad idee e sogni, mostrare la propria creatività. Questo è ciò che fa la stilista Ella Zahlan, determinata quarantenne libanese. 

La Zahlan è stata la prima stilista mediorientale a sfilare in Europa, presentando a Roma una collezione dedicata alla cantante libanese ottantacinquenne Sabah, emblema delle donne libere ed emancipate (è stata la prima donna ad indossare una minigonna nel mondo arabo). 

Molto nota in Libano, la stilista è una vera e propria icona del femminismo islamico contemporaneo. Nata in Africa, ha trascorso l’infanzia tra Europa e Medio Oriente. Dopo la laurea in Business Administration alla Lebanese American University e studi nel campo della moda, ha aperto il suo primo laboratorio creativo seguito da boutique che hanno conquistato l’approvazione del grande pubblico mediorientale e non solo. 

Ella Zahlan veste cantanti, attrici libanesi, ma anche aristocratiche di tutto il mondo arabo. Il suo stile è originale, dinamico ed incline alla multiculturalità. I suoi abiti, dunque, non sono solo per le donne che vivono dall’altra parte del Mediterraneo. 

L’incontro tra Occidente e Mondo Arabo è pienamente realizzato da ogni sua collezione. La donna di Ella Zahlan è simbolo di indipendenza, eleganza e raffinatezza. Un esempio di come la personalità possa passare anche attraverso i vestiti, da sempre considerati effimeri oggetti di un ancor più labile desiderio di bellezza.

Lo stile delle creazioni di Ella Zahlan è molto ricco, ma mai eccessivo. Grande importanza viene data anche agli accessori, capaci di illuminare ed impreziosire i tessuti, insieme a pizzi, cristalli, lustrini, perle e stampe. 

Attraverso questi abiti la Zahlan rompe le tradizioni sebbene, nello stesso tempo, tragga ispirazione proprio da quei modelli che stravolge ed oltrepassa con genialità

E’ la dimostrazione vivente che la moda, coniugata all’arte, al buon gusto, alla seduzione che non si trasforma in volgarità, può diventare uno strumento di espressione di sé, del proprio mondo e della propria essenza. 

La stilista ha dedicato anche una collezione alla cantante di origini egiziane Dalida, ricordandola come un mito di eleganza e cosmopolitismo ed elogiandone l’armonia tra la voce di velluto e la bellezza da dea. 

Siamo ancora certi che la moda sia solo una frivolezza? 

Per saperne di più su Ella Zahlan visitate il suo sito