lunedì 30 luglio 2012

Rose d’Arabia. Racconti di scrittrici dell’Arabia Saudita

Rose d’Arabia è una piacevole scoperta, un intrigante viaggio all’interno della letteratura femminile saudita. 

La professoressa Isabella Camera D’Afflitto, curatrice del volume, nella sua introduzione pone l’accento sulla insufficiente notorietà e sulla giovinezza di questa letteratura che, invece, meriterebbe una più ampia risonanza. 

I molti pregi dei racconti presenti in questa raccolta ci restituiscono un’immagine vivida dell’Arabia Saudita. Narrazioni ad alto livello stilistico ci fanno scorgere una realtà sfumata, in costante movimento e mai statica di un Paese ricchissimo di petrolio e contraddizioni.

Le autrici, donne colte ed indipendenti, non si sono limitate a parlare del mondo in cui vivono, ma hanno saputo dare libero sfogo alla fantasia; non solo storie di denuncia quindi, ma anche descrizioni e analisi di stili di vita diversi, accanto a racconti senza tempo, dalle trame e dai finali sorprendenti. 

Inoltre la curatrice dell’opera mette in evidenza una questione molto importante e su cui ancora si dibatte: il benessere materiale non è affatto inconciliabile con il fermento culturale. Il fatto che l’Arabia Saudita viva in gran parte grazie ai petrodollari, non significa che la cultura sia schiava del denaro o che da questo sia stata uccisa. 

Al contrario: la ricchezza spinge gli artisti e gli intellettuali a creare senza preoccuparsi delle necessità materiali, oppure a ragionare sulle contraddizioni del mondo in cui vivono, sui motivi che stanno alla base dell’infelicità o dell’incomprensione, a cui nemmeno i soldi possono dare una definitiva soluzione. 

Molti ritengono che le donne saudite siano esclusivamente anime sottomesse. Non è cosi: l’Arabia Saudita ha fatto passi in avanti, se pensiamo, per esempio, all’istruzione femminile, ai circoli letterari, all’accesso femminile nel mondo del lavoro. Certo, il cammino è ancora lungo, ma ritenere che queste donne siano esclusivamente mogli e madri, senza altri sbocchi o interessi, è sbagliato. 

I temi affrontati dalle autrici di questa interessante antologia sono molteplici: poligamia, matrimoni combinati, emancipazione femminile, ripudio, distanza generazionale, amore, morte e politica. 

Ogni scrittrice ha uno stile da scoprire, frutto di esperienze e background sociali e culturali diversi. In questi racconti temi riguardanti il mondo arabo e musulmano si sposano alla perfezione con modalità narrative occidentali. 

Tra le opere vi segnalo La Pioggia Rossa, in cui la protagonista trova nella pittura un’oasi di felicità, rifugio da un matrimonio infelice e da ingiuste costrizioni. O, ancora, Un’Altra donna, in cui è la letteratura il riscatto per una vita migliore; E Calò il Sipario, denuncia di una realtà maschilista e violenta, Diario Scolastico, racconto incentrato sull’educazione esageratamente repressiva ed umiliante impartita alle donne.

Rose d’Arabia è un piccolo gioiello destinato non solo a chi ha studiato il mondo islamico, ma anche a chi vuole conoscerlo da appassionato, o semplice curioso. E’ davvero uno di quei libri che “allargano gli orizzonti”. Leggetelo e scoprite il mondo di cui parla, senza pregiudizi. Non ve ne pentirete. 

Dati del Libro

Titolo: Rose d’Arabia. Racconti di scrittrici dell’Arabia Saudita
Autore: Autori Vari 
Curatore: isabella Camera d’Afflitto 
Casa Editrice: Edizioni e/o 
Collana: le Rose 
Anno: 2001 
Pagine: 148 
Prezzo: 12,91 euro 

Descrizione 

I racconti di questa antologia offrono una panoramica di uno degli universi femminili più nascosti della nostra epoca. L'higiab, il tradizionale velo nero delle donne saudite è il simbolo della condizione femminile in Arabia Saudita e una presenza ingombrante in molti di questi racconti. La società saudita è rigidamente divisa in due, uno sdoppiamento tra popolazione maschile e popolazione femminile unico al mondo: doppie università, doppie redazioni di giornali, doppi ospedali, doppi ministeri, ma anche doppi e separati ingressi negli uffici e nei ristoranti. La novità è il ruolo sempre più dinamico che le donne saudite rivestono nella vita professionale del loro paese, creando contraddizioni nell'ordine tradizionale che vede la donna subalterna.

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